Questo tema è affrontato da secoli e secoli, sviscerato ed utilizzato sotto vari aspetti – letterario, filosofico, religioso etc,- ma oggi cercherò di spiegarti come il dolore nasce, da una prospettiva scientifica, utilizzando una torta. Sì, hai letto giusto.
Alla fine della lettura avrai degli spunti – nuovi, a cui magari non avevi mai pensato – che ti aiuteranno a gestire il tuo dolore.
Come si può spiegare il dolore?
In ambito scientifico si dice che il dolore è una proprietà emergente del cervello, cioè un evento che in qualche modo, non ancora chiaro, avviene…
D’accordo, ma cosa significa? Per comprendere le proprietà emergenti, e quindi come nasce il dolore, torniamo un attimo al nostro “gustoso” dolce.
Chi di noi non ha mai provato a preparare una torta? E se l’arte culinaria è per te un enigma misterioso o poco interessante, puoi sicuramente dire di aver visto qualcuno prepararla.

Per fare una torta di cosa abbiamo bisogno? Di ingredienti.
E’ sufficiente un solo ingrediente? No di certo.
Gli ingredienti vanno dosati sempre nelle stesse quantità? No, di alcuni ce ne vuole di più, di altri meno.
E’ sufficiente mischiare per ottenere il risultato?
Una volta presi i vari ingredienti, ciascuno nelle proprie quantità, possiamo dire, semplicemente “buttandoli” insieme di aver fatto una torta? Probabilmente anche i meno esperti della cucina diranno “No! A Masterchef fanno anche altre strane cose”.
La somma degli ingredienti non è uguale al risultato finale. La torta è qualcosa di più della semplice somma di cibi mischiati tra loro.
Infatti, a seconda del tipo torta, è prevista una lavorazione e/o una cottura.
In altre parole, dobbiamo far interagire gli ingredienti tra di loro in modo che nasca il nostro dolce.
Possiamo dire che la torta emerge (ti ricordi? le proprieta “emergenti”)¸ come il risultato della interazione dei vari ingredienti, e che essa è anche diversa e più complessa, negli aromi e nel gusto, rispetto alla banale somma degli ingredienti.

Quando sforniamo un dessert fatto bene proviamo quel senso di “magia” che si realizza, tanto che spesso, cucinandola, diciamo, “speriamo che esca bene!”
Ecco, una torta finita è un esempio di proprietà emergente.
Inizi a trovare qualche legame col tuo dolore? Ora facciamo chiarezza.
Come traduco questa metafora per spiegare come nasce il dolore?
Per far nascere il dolore, al pari della torta, abbiamo bisogno di più ingredienti.
Per quanto strano possa sembrare è così.
Come non è sufficiente solo la farina per fare una torta, allo stesso modo non basta solo un danno ai tessuti del corpo (danno muscolare, articolare, nervoso etc) per far nascere il dolore.
E allora quali sono gli ingredienti per la ricetta del dolore? Dipende!
Dipende dalla torta che vogliamo preparare, dipende da come io, quel giorno, in quel momento voglio prepararla.
Un’altra persona può fare lo stesso dessert diversamente da me.
Io stesso, Il medesimo dolce, posso farlo diversamente un altro giorno e in un altro momento.
Gli ingredienti
E quindi? Ad oggi sappiamo che gli ingredienti per far nascere il dolore sono molti e molto diversi tra loro (cosa hanno in comune il formaggio e una fragola? Apparentemente poco nulla, eppure servono entrambe se voglio fare una cheesecake alle fragole).
Tra gli ingredienti che, ad oggi, la scienza ha riconosciuto possiamo trovare:
- Ingredienti strutturali, biologici – una lesione ad una parte del corpo, una infiammazione, debolezza e sedentarietà
- Ingredienti psicologici – depressione, ansia, pensieri e credenze pessimistiche, negative e catastrofiche riguardo il proprio stato di salute
- Ingredienti comportamentali – quanto e come dormo, cosa e quanto mangio, se ho atteggiamenti passivi (prendere solo pillole ed aspettare che tutto passi) o attivi (informarmi su come posso gestire la mia situazione)
- Ingredienti sociali – stress lavorativo, relazione con persone intime problematiche, poco supporto da amici e parenti, solitudine, incertezze economiche
Per fare la torta possiamo usare alcuni di questi ingredienti, talvolta molti di questi ingredienti, ma mai un unico ingrediente.
Delle volte possiamo fare delle torte squisite senza farina, senza burro o senza zucchero (in questo periodo di pandemia sappiamo bene quanto sia introvabile la farina al supermercato!).
In maniera simile delle volte possiamo provare dolore senza una lesione ad una parte del corpo. Dopotutto, la lesione è uno dei molti ingredienti. Anche se spesso, e con spesso intendo il 99% delle volte, è ciò che tutti consideriamo necessario o sufficiente anche da solo, per farci provare dolore.
Rimani aggiornato e metti “mi piace” alla pagina Facebook!Alcuni ingredienti, seppur usati in minima parte, possono dare un “tocco” caratteristico alla nostra torta, pensiamo ad esempio alle spezie. Ne bastano poche per dar sapore ad una torta che altrimenti ne avrebbe poco.
Nello stesso modo alcuni ingredienti del dolore danno un tocco particolare e delle volte ne basta poco (proprio come per le spezie) per far nascere un disagio che altrimenti non ci sarebbe stato. Pensa al fatto che a causa del dolore hai appena smesso di andare a ballare col tuo partner. Questo si che cambia tutto il “sapore”, in peggio…
Così come per la torta non basta “buttare” insieme tutti gli ingredienti per farla nascere, anche per far nascere il dolore non è sufficiente sommare gli ingredienti.
Abbiamo detto che durante la lavorazione/cottura di una torta i vari ingredienti interagiscono tra di loro facendo emergere il risultato finale; anche per il dolore avviene lo stesso.
Il processo di lavorazione che fa interagire i vari ingredienti del dolore è svolto dal cervello, il quale fa nascere in noi l’esperienza del dolore.

Concludendo: cosa posso fare dunque per il mio dolore?
Se possibile, togliere gli ingredienti e, se questo non fosse possibile, allora cambiali:
- Inizia a tenerti attivo ed in forma, ad avere fiducia nella tua guarigione e nel tuo futuro (nessuno ha detto sia facile, ma anche su questo si può migliorare).
- Adottare comportamenti attivi come informarsi, fare attività piacevoli ed antistress.
- Modificare l’alimentazione qualora sia sbilanciata,
- Dormire regolarmente
- Vedere persone con cui passare piacevolmente del tempo ed appianare gli screzi
- Lavorare sul cambiamento dei pensieri negativi – “sono sicuro che avrò questo dolore per sempre…”
Se tutto questo non bastasse o nutri dei dubbi, puoi sempre rivolgerti ad uno specialista.
Forza! Hai nelle tue mani molti consigli e sono sicuro che ora che hai capito come nasce il dolore potrai gestirlo in una maniera migliore.
Infine, una provocazione:
Perché prepariamo le torte? Le prepariamo allo scopo di mangiarla noi stessi? Oppure per mangiarla in compagnia? O forse per venderla? Ad ogni modo, le prepariamo per goderne o farne godere.
Avete mai pensato al dolore come ad un campanello d’allarme che vi spinge a comportarvi in modo da farvi stare meglio? Avete mai pensato al dolore come ad una motivazione a farvi stare bene, così come siete motivati nel fare una torta per poi godervela?

RIFERIMENTI
Explain pain 2nd edition D.Butler L.Moseley 2003
The Explain Pain Handbook Protectometer GL Moseley David Butler 2015
Explain Pain Supercharged GL Moseley David Butler 2017
Il dolore. Dieci punti chiave per comprenderlo F. Benedetti 2019
Riccardo Riboni
Fisioterapista
Laurea in Scienze Motorie Sport e Salute. Laurea in Fisioterapia.
Lavoro come dipendente in ambito pediatrico presso un Centro di Neuropsichiatria Infantile e Adolescenziale, mentre come Lavoratore Professionista seguo tutte le fasce di età senza distinzioni.
Esperto di niente, appassionato di tutto, convinto che si possa essere seri senza essere seriosi, sono alla ricerca continua di come migliorare la mia persona e la mia pratica.